I consumi rallentano in America
- Black Tango
- 23 mar
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I consumatori statunitensi, tradizionale motore della crescita economica americana, stanno cominciando a tirare il freno. In un contesto segnato da dazi, instabilità politica e alta inflazione, la spesa delle famiglie negli Stati Uniti sta mostrando segnali di rallentamento, alimentando i timori di una possibile recessione.
Molti rivenditori avevano chiuso il 2024 con buoni risultati, ma avevano già avvertito che il 2025 sarebbe stato più difficile. I dati di inizio anno sembrano confermare queste preoccupazioni. Secondo la società di consulenza RetailNext, la frequentazione dei negozi fisici è diminuita del 4,3% su base annua nei primi giorni di marzo. Anche Placer.ai, che analizza i movimenti dei consumatori tramite dispositivi mobili, ha registrato un calo delle visite presso grandi catene come Walmart, Target e Best Buy.
L'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan ha segnato la terza diminuzione consecutiva, toccando il livello più basso dal novembre 2022. Contestualmente, le aspettative di inflazione sono in aumento. L'incertezza legata alle politiche dell'amministrazione Trump, caratterizzata da continui cambi di rotta, sta contribuendo a destabilizzare il clima economico.
Anche il recente calo dei mercati finanziari ha inciso negativamente sul patrimonio delle famiglie più abbienti, che rappresentano una parte significativa della spesa al consumo negli Stati Uniti.
Dopo aver trainato la ripresa post-pandemica, i consumatori americani si trovano ora a fare i conti con bilanci sempre più sotto pressione a causa dell'inflazione. Questo ha portato a un calo nei volumi di vendita delle aziende che operano nel settore dei beni di largo consumo confezionati.
I consumatori a basso reddito sono quelli che stanno soffrendo di più. Secondo i dati di Circana, le vendite di prodotti non essenziali sono diminuite del 3% nella settimana conclusa l'8 marzo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il traffico nei ristoranti fast-food è calato del 2,8% nel mese di febbraio, con una diminuzione a doppia cifra per le visite nella fascia oraria della colazione.
Quattro grandi compagnie aeree statunitensi hanno segnalato un rallentamento della domanda, in parte dovuto alla riduzione dei viaggi per svago. La catena Target ha riferito un calo delle vendite nel mese di febbraio, sottolineando inoltre le pressioni sui margini legate all'incertezza sui dazi.
Gli analisti concordano: il clima di incertezza economica sta influenzando negativamente le vendite al dettaglio. L'accumularsi di segnali deboli suggerisce che la prudenza dei consumatori potrebbe durare ancora a lungo.
La spesa delle famiglie ha rappresentato una colonna portante della crescita americana degli ultimi anni. Ma ora il quadro si sta rapidamente complicando. L'aumento dei prezzi, l'instabilità politica e la volatilità dei mercati stanno comprimendo la fiducia e i consumi.
Se questo trend dovesse continuare, il rischio è quello di una frenata più ampia dell'economia statunitense. In un contesto così incerto, la capacità di resistenza della domanda interna rappresenterà un indicatore chiave per comprendere la direzione futura del ciclo economico USA.
Ipotesi di posizionamento in portafoglio attraverso ETF
Alla luce del rallentamento dei consumi e del deterioramento della fiducia, un'ipotesi sensata per il portafoglio potrebbe essere l'inserimento di titoli difensivi legati ai beni di prima necessità, come ad esempio aziende attive nel settore alimentare o sanitario. In alternativa, potrebbe risultare interessante una selezione di ETF esposti a utility statunitensi, storicamente resilienti nei periodi di incertezza economica e contrazione della spesa discrezionale.
Tra gli ETF che potrebbero soffrire maggiormente, spicca lo SPDR S&P Retail ETF (XRT), fortemente esposto al settore retail americano, che risente direttamente del calo dei consumi, della minore frequentazione dei negozi fisici e dell'indebolimento della fiducia dei consumatori.
Al contrario, un ETF che potrebbe beneficiarne è l'Utilities Select Sector SPDR Fund (XLU), focalizzato sulle principali società di servizi pubblici statunitensi, considerate difensive per natura e tendenzialmente stabili nei periodi di rallentamento economico. Anche l'iShares U.S. Healthcare ETF (IYH) potrebbe offrire una protezione interessante, grazie all'esposizione ad aziende farmaceutiche e del settore sanitario, meno sensibili alle oscillazioni della spesa discrezionale.
In sintesi, uno scenario di consumi in contrazione potrebbe premiare l'approccio prudente, orientato verso settori difensivi e a bassa ciclicità.