La riduzione dei tassi d'interesse della Federal Reserve dello 0,5% annunciata ieri sera, porta il tasso sui FED Funds al 4,75-5,00% e si allinea con le aspettative di mercato ricavabili dall'analisi dei Futures. Tale dinamica ha invece colto di sorpresa molti analisti che si aspettavano un taglio più contenuto. Il nuovo "dot plot" suggerisce un ulteriore taglio di 0,5% entro la fine dell'anno, con ulteriori riduzioni dell'1% previste nel corso del 2025 ad un ritmo di 0.25% per volta.
Anche i futures sui FED Funds prezzano ulteriori riduzioni prima della fine dell'anno, con un movimento di 25 punti base a novembre seguito da un altro taglio di 25 punti base a dicembre.
Da segnalare anche come ora Goldman Sachs abbia modificato le sue previsioni, che inizialmente vedevano un ritmo di diminuzione dei tassi piuttosto lento nel 2025, ma che ora prevede invece tagli dello 0,25% a ciascuna delle riunioni di gennaio, marzo, maggio e giugno.
La decisione della FED nasce quindi dalla volontà di volere anticipare eventuali rallentamenti economici, nonostante la crescita del PIL del terzo trimestre sia ancora stata decisamente robusta. Va comunque notato come il mercato del lavoro in generale abbia mostrato segnali di fragilità a causa dei tassi di interesse elevati e la FED ha quindi messo tale problematica al centro delle sue considerazioni.
Il Presidente Powell ha sottolineato che le decisioni future sui tassi saranno comunque prese di riunione in riunione, riflettendo un approccio basato sui dati che usciranno nel prossimo periodo.
Un aspetto degno di nota della riunione del FOMC è stato il voto diviso, con la Governatrice Michelle Bowman che ha espresso dissenso in favore di un taglio più contenuto dello 0,25%.
Questo significativo taglio dei tassi crea uno scenario interessante, dove le condizioni economiche sono equilibrate per sostenere la crescita senza indurre una recessione. Powell ha ribadito che i tagli sono destinati a mantenere lo slancio economico, non come risposta a debolezze.
Tale dinamica potrebbe tradursi in una situazione potenzialmente favorevole al mercato azionario nel corso dell'ultimo trimestre 2024.
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