Negli ultimi mesi, le preoccupazioni per la seconda economia mondiale sono aumentate, in seguito a dati economici deboli e crescenti timori di non raggiungere l'obiettivo di crescita annuale.
Dopo il taglio dei tassi della Fed della scorsa settimana di 50 punti base e il conseguente rafforzamento dello yuan, la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha deciso di intervenire, allentando la sua politica monetaria.
Importante sottolineare che, anziché attuare misure graduali e più modeste, la PBOC ha optato per un approccio più aggressivo, annunciando una serie di misure forti con lo scopo di stabilizzare l'economia.
Di seguito le misure annunciate:
• Taglio del tasso a 7 giorni di 20 bps: Il nuovo tasso si attesta all'1,5%
• Taglio del Reserve Requirement Ratio (RRR) dello 0,5%, in una mossa che di fatto libera liquidità per 1.000 miliardi di yuan (142 miliardi di dollari)
• Riduzione del tasso MLF a 1 anno di 30 bps
• Riduzione dei tassi per mutui esistenti
• Riduzione del deposito necessario per l’acquisto di una seconda casa dal 25% al 15%
• Tagli del tasso di prestito primario e dei tassi di deposito
• 500 miliardi di yuan di supporto alla liquidità per le azioni cinesi
Oltre ai più tradizionali tagli dei tassi di interesse, le misure della PBOC hanno come obiettivo diversi settori del sistema economico: depositi inferiori per l’acquisto della seconda casa vogliono stimolare l'immobiliare, i 500 miliardi di yuan a supporto alle azioni cinesi vogliono sostenere il mercato azionario e la diminuzione delle riserve necessarie per le banche ha invece come obiettivo quello di liberare liquidità da prestare alle aziende.
I prezzi degli asset che hanno un’esposizione verso la Cina sono saliti martedì dopo che Pechino ha annunciato il suo più grande stimolo dai tempi della pandemia, nel tentativo di tirare fuori la seconda economia mondiale dall’attuale situazione di stallo. Nei prossimi mesi vedremo se sarà stato abbastanza.
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