Il rapporto sull'occupazione di agosto ha presentato un quadro contrastante, con una crescita dei posti di lavoro non agricoli (Non-farm payrolls) inferiore alle aspettative, pari a 142.000, rispetto ai 160.000 previsti. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è leggermente migliorato, scendendo al 4,2% rispetto al 4,3%. Il tasso di partecipazione della forza lavoro è rimasto stabile al 62,7%, ma le revisioni al ribasso dei salari dei mesi precedenti, con luglio corretto a 89.000 e giugno a 142.000, hanno indicato nuovamente un indebolimento del mercato del lavoro.
Tale dinamica ha lasciato irrisolta la discussione su un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve di 25 punti base (bps) o 50 bps, con i mercati che attualmente prevedono un taglio di 25 bps per la prossima riunione della Fed.
Aggiungendo ulteriore incertezza, i commenti del governatore della Fed Christopher Waller hanno sottolineato il delicato equilibrio che la banca centrale deve mantenere. Waller ha osservato che, se necessario, sosterrebbe un forte taglio dei tassi, ma il mercato del lavoro si sta indebolendo senza un deterioramento davvero significativo. Questo rende probabile che la Fed opti quindi per un più cauto taglio di 25 bps per evitare di segnalare panico, pur mantenendo la possibilità di tagli più aggressivi entro la fine dell'anno, possibilmente a novembre o dicembre, o addirittura considerando un intervento tra le riunioni.
Sul fronte dei dati, tutte le attenzioni sono ora rivolte al rapporto sull'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di agosto, in uscita l'11 settembre. L'inflazione "core" è prevista stabile al 3,2% su base annua, e un dato più debole del previsto potrebbe rafforzare le aspettative di un taglio dei tassi di 50 bps.
Con le pressioni inflazionistiche in costante diminuzione e i rischi crescenti nel mercato del lavoro, è comunque quasi certo che la Fed ridurrà il suo tasso di interesse overnight di riferimento dall'attuale range del 5,25%-5,50% nella prossima riunione. Si tratta di vedere di quale grandezza sará il taglio e, in tal senso, il dato sul CPI di questa settimana potrebbe rappresentare il fattore determinante.
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