Agosto era iniziato con una notevole turbolenza, ma i mercati hanno chiuso il mese su una nota positiva sostenuti da dati economici incoraggianti negli Stati Uniti e dall’aumento delle aspettative di riduzioni dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali.
L'inflazione nell'Eurozona è scesa a un minimo di tre anni del 2,2%, ben al di sotto del precedente 2,6% e avvicinandosi all'obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea. Gli investitori ora si aspettano un taglio di 25 punti base in occasione della prossima riunione della BCE il 12 settembre, con la possibilità di ulteriori riduzioni entro la fine dell'anno.
Negli Stati Uniti gli ultimi dati hanno mostrato come il PCE, ovvero l'indicatore di inflazione preferito dalla FED, sia rimasto al 2,5%, in linea con la precedente affermazione di Powell secondo il quale “è giunto il momento” di ridurre i tassi, dato il rallentamento dei prezzi ma anche del mercato del lavoro, in base all'ultimo Jobs Report.
L'ultimo NonFarm Payrolls era infatti risultato sotto le attese, causando preoccupazioni per una possibile recessione in USA con conseguente forte ribassi sui mercati globali. Tale dinamica era poi è stata seguita da una decisa ripresa sostenuta e alimentata dai solidi dati di crescita del PIL (3% rispetto al 2,8% previsto) e ai commenti rassicuranti del presidente della FED sul prossimo futuro dei tassi di interesse verso livelli inferiori degli attuali.
Per il Jobs Report di venerdì prossimo, gli analisti si aspettano una diminuzione del tasso di disoccupazione americano al 4,2% dal 4,3% precedente e prevedono la creazione di 163.000 nuovi posti di lavoro ad agosto.
I principali fattori di volatilità per settembre includono:
CPI USA - Mercoledì, 11
Tassi di interesse della BCE - Giovedì, 12
Tassi di interesse della FED - Mercoledì, 18
Indice PCE - Venerdì, 27
Discorso di Powell - Lunedì, 30
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